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Omosessualità

Un incontro con Vittorio Lingiardi

Abbiamo avuto tra noi Vittorio Lingiardi, professore ordinario dell'Università La Sapienza di Roma, che all’interno del seminario “Le famiglie: dalla coppia omosessuale alla fecondazione assistita: la famiglia si allarga” ha parlato di “Genitorialità e omosessualità”.

Nella nostra esperienza clinica questo tema non è nuovo. Non è raro infatti che di questo si parli nella stanza di analisi, poiché molti sono i pazienti omosessuali, maschi e femmine che siano, che hanno o desiderano avere figli. E nulla, nel nostro ascolto, ci sembra così strano o diverso rispetto alle problematiche genitoriali e al travaglio che una genitorialità consapevole comporta per ogni essere umano.

Continuiamo a incontrare, sempre nella stanza, anche figli di genitori omosessuali, e anche con loro l’omosessualità del genitore comporta spesso problematiche non così distanti dalle problematiche e dai patimenti che il modo di essere dei genitori, tutti, può determinare nei figli. Dal nostro osservatorio ogni mondo è un mondo a sé. E ogni famiglia è un piccolo mondo con una cultura propria.
Ciò che appare diverso, nel taglio che Vittorio Lingiardi ha dato al proprio intervento, è il modo di porci la domanda: si può, a partire dalla consapevole scelta identitaria della propria omosessualità, concepire un figlio?
Forse potremmo cavarcela rispondendo che noi, operatori del monto interno, costruiamo scenari privati e interiori complessi, e che, paradossalmente, potrebbe accadere che una coppia “omo” metta al mondo un figlio attraverso le proprie parti “etero” e viceversa. Con questo non vogliamo però eludere la domanda. Certamente chi ce la pone vuole andare "oltre": nell’immenso panorama dell’accadere umano, ognuno di noi concepisce e viene concepito in un’infinita e pittoresca casualità, ognuna delle quali ha la propria meravigliosa e unica dignità, che vuole giungere a una scelta “istituzionale”: il diritto a essere genitore pur nella condizione di dichiarata omosessualità. E quindi il diritto alla fecondazione assistita, all’adozione e quant’altro.

Ma soprattutto: può una coppia omosessuale costituire una famiglia adeguata a crescere un bambino?
È una domanda forte, che chiede ineludibilmente una risposta, proprio in uno scenario italiano ormai così distante, in termini di diritti civili, da ciò che succede nel resto del mondo.
È di qualche giorno fa la notizia del sì del senato in Francia all’approvazione delle nozze e adozioni omosessuali; mentre Barack Obama ormai da tempo ribadisce che “i fratelli e le sorelle gay” devono avere gli stessi diritti degli eterosessuali, perché tutti siamo uguali di fronte alla legge. In Italia (vedi Corriere della sera di sabato 13 aprile 2013) la Consulta continua a spronare il parlamento, senza successo, sul tema del riconoscimento dei diritti delle coppie gay.

Siamo quindi d’accordo con Lingiardi che le istituzioni culturali, sociali e anche psicoanalitiche sono chiamate a pronunciarsi, a mettere i gioco le loro riflessioni. Per noi, pur nel continuo dibattito interno, la risposta è sì, proprio come attribuzione di pari dignità dell’omosessualità. Pensiamo che anche una persona che fatto una scelta omosessuale abbia diritto, come tutti gli altri, a essere genitore.
Anche una coppia omosessuale è in grado di dare tutto l’affetto, le competenze e il contenimento necessari alla crescita di un figlio; purché la genitorialità non nasca da un'ideologia, ma nel segreto del cuore, e il concepimento, qualunque concepimento, anche simbolico, nasca dal mescolarsi di umori e di cellule delle nostre anime, tra delicatezze e violenze, tra cambiamento e conservazione.
Che nasca insomma dal travaglio creativo di un’esistenza.

Il blog del Corriere della sera; Un anno di omofobia (video 21 marzo 2013); Il gruppo di Solidare.

Spunti bibliografici

"Quello che spesso si dimentica di dire. Matrimonio omosessuale, omogenitorialità, adozione", Gilles Bernheim, Belforte Salomone editore, 2013
"Omofobia e società globale", Filippo Ottaviano, Gruppo Albatros Il Filo, 2012
"La vera storia dei miei capelli bianchi. Quarant'anni di vita e diriti negati", Paola Concia, M.Teresa Meli, 2012
"Io sono la mia prigione", Filippo Esposito, Ute libri, 2012
"Citizen gay. Affetti e diritti", Vittorio Lingiardi, Il Saggiatore, 2012
"Il matrimonio omosessuale", Massimiliano Di Pirro, Edizioni giuridiche Simone, 2012

Spunti cinematografici

Quando l'omosessualità è nascosta
Mine vaganti (la difficoltà di uscire allo scoperto); Una giornata particolare (l'omosessualità sotto il regime fascista); Due volte genitori (i terremoti emotivi scatenati dal coming out dei figli); Brotherhood, Fratellanza (l'omosessualità in un gruppo nazista); Le fate ignoranti / Making love / Domenica maledetta domenica / Lontano dal paradiso (l'omosessualità nascosta al coniuge); Brokeback Mountain (l'impossibilità di progettarsi); Philadelphia (l'omosessualità sul luogo di lavoro); La finestra di fronte (una storia d'amore riaffiora dal passato).

Quando l'omosessualità è evidente
Qualcosa è cambiato (la conoscenza e la vicinanza attenuano l'omofobia); A single man / Saturno contro (la reazione alla morte del partner); I ragazzi stanno bene (diritti e limiti nelle relazioni familiari)

5 per 1000

La solidarietà che non costa

Con il cinque per mille ci aiuterai a incrementare il numero delle prestazioni gratuite per le persone in grave difficoltà psicologica ed economica.
Non ti costa niente e ci aiuterai a offrire un aiuto non solo a chi può permetterselo.

Cod. Fisc. 04917500961

Solidare, società cooperativa sociale ONLUS

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