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Albi illustrati

Solidare

Albi illustrati

“Strano, stranissimo!” di Michele Ferri e Roberta Pucci, Artebambini 2019

Quando si arriva in un posto che non si conosce, può capitare di sentirsi estranei, anzi strani, stranissimi. Ma lo siamo veramente o sono gli altri a farci sentire così? Flip, uccellino da sempre curioso del mondo, incontrerà colori mai visti, suoni insoliti, forme inaspettate, situazioni dove la normalità è sempre alla ricerca di un nuovo equilibrio. Finché qualcosa finalmente cambia...

 “La mia grande famiglia” di Joe Lyward, Topipittori 2017

 Che cos’è una famiglia? Prima o poi tutti, nel tentativo di capirlo, ci siamo persi nei meandri delle parentele, cercando di capire chi è prozio e chi suocero, cos’è un genero o una nuora, chi ha sposato chi, e chi invece appena venuto alla luce, immediatamente diventa zio o nipote di qualcun altro. Il piccolo protagonista di questo libro esilarante accompagnato da un paziente papà cerca di arrampicarsi sul proprio albero genealogico, affrontando di ramo in ramo il complicarsi delle geometrie famigliari, felice di sentirsi parte di un universo tanto grande, vivo e affollato. Fino a un epilogo tenerissimo, che degli affetti mette in luce la calda semplicità.

 

Suzy Lee

L’onda

L’onda

In questo albo la storia è narrata attraverso le immagini, il libro non ha parole ma genera suoni: talvolta silenziosi e timidi talvolta ruggenti e incalzanti, talvolta malinconici e paurosi, talvolta caldi e rassicuranti. Il silent book lascia spazio all’attesa, allo sguardo silenzioso e stupito che cerca i suoi significati. Leggerlo insieme ad un bambino allena nell’adulto la capacità di trovare un equilibrio tra il silenzio condiviso e la ricerca di parole. La storia evoca una danza relazionale tra la protagonista e l’altro”.

Una bambina arriva con la mamma in spiaggia la saluta e si dirige verso l’acqua, dietro di lei un gruppo di gabbiani che, come fossero suoi prolungamenti, ne fanno risuonare i movimenti fisici ed emotivi. La bambina incuriosita guarda il mare ma non sa se avvicinarsi, arriva un’onda indietreggia poi si fa coraggio e tenta di spaventarla. L’onda non si ferma non si vuole calmare, la bambina audace osserva e prova ad avvicinare una mano, tocca l’acqua con il piede mentre con il braccio teso sembra volerla tenere a bada. Salta nell’onda sempre più forte i gabbiani con lei si divertono, l’azzurro del mare la colora. All’improvviso arriva un’onda più grande così fugge via spaventata, è indispettita la sfida e le fa una pernacchia. L’onda si rialza mostra tutta la sua forza e la travolge. La bambina è tutta zuppa ma trova dei tesori, quello che l’onda le ha lasciato ritirandosi: conchiglie e stelle marine che corre a mostrare alla mamma.

Il libro si apre mostrando le sue due parti ben delimitate dalla riga centrale, il limite, che divide i fogli i colori e i luoghi; quello abitato dalla bambina conosciuto e rassicurante dove l’unico colore che si mischia al bianco è il nero del carboncino e quello perturbante misterioso e non conosciuto del mare con le sue sfumature di blu e d’azzurro. La bambina troverà dentro di lei la spinta per avvicinarsi al mare e lasciarsi piacevolmente contaminare dalle sue tinte, in lontananza la mamma che la affianca fiduciosa con il suo pensiero nell’esperienza dell’incontro.

Stanotte era il vento padrone del mondo 
l’ho visto smontare nuvole e rose
aizzare camini fare ribelli
le cose già morte
Stanotte ero il vento
e anche una foglia
volevo soffiare e invece tremavo
dormivano tutti io sola
tremavo ma poi ho provato
in silenzio a cantare
cantare più forte del canto mannaro
E l’ho rincorso e l’ho preso per mano
E finalmente l’ho portato a dormire.

Giusi Quarenghi

Città Blu Città Gialla

Testo di Ljerka Rebrovic e Ivana Pipal

Città Blu Città Gialla

La Città Blu e la Città Gialla sono divise da un fiume, una è famosa per i suoi ombrelli variopinti l’altra per i calzolai che fabbricano scarpe eccezionali. Gli abitanti hanno sempre vissuto in pace finché un giorno non decidono di ridipingere il vecchio ponte che collega le due città: ma di che colore? I bambini propongono un colore vivace, tutti trovarono l’idea eccellente ma non riescono in nessun modo a trovare un colore che vada bene a tutti così decidono di dipingerlo metà di giallo e metà di blu… ahimè rimangono contenti solo per poco e a metà.
Questo segna l’inizio di un conflitto fra le due città. Ogni città decide di pitturare tutto del proprio colore, comprese case biciclette e automobili per sottolinearne l’importanza e l’esclusività! In questo momento le persone delle due città sono così concentrare sulla salvaguardia del proprio colore che potreste avvistare un gatto un bambino o una nonna colorate interamente di giallo o blu, non spaventatevi. Chissà se gli abitanti della stessa città riescono a riconoscersi vestiti tutti uguali… Arrivano persino a piantare fiori solo blu o solo gialli e a colorare anche i bruchi! Se nascessero farfalle blu nella città gialla? Un’assurdità!
Quando piove le persone vanno per la città a piedi nudi per non comprare le scarpe di quei cialtroni che vivono di là… e senza riparo sopra la testa per non comprare gli ombrelli di quegli stolti che stanno dall’altra parte del ponte! Quando arriva la notte e scende il buio corrono da una parte all’altra per imbrattare i muri o le case.
I colori sono diventati così importanti che tutto il resto si è perso di vista… Il blu e il giallo hanno annebbiato la loro testa e il loro cuore.  Poi un giorno arriva la pioggia, tanta pioggia. All’inizio crea parecchia confusione, provate ad immaginare i colori che si sciolgono, il bisogno di ridipingere, il desiderio di avere un ponte tutto giallo o tutto blu... chissà poi questa urgenza di avere un solo colore cosa mai significherà… Farà sentire potenti? Vittoriosi? Invincibili? Al sicuro da ogni minaccia?
La paura dell’altro, del diverso, della vulnerabilità ha portato gli abitanti a chiudersi nella propria città senza riuscire più a riconoscere la bellezza dei colori e la possibilità di integrarli dentro ogni casa e ogni persona.
La pioggia per fortuna continua per giorni e giorni e lava via il giallo e il blu che mischiandosi insieme crearono il verde… speranza, mi piace pensare. Le persone smettono di picchiarsi anche perché sono tutte verdi e non sanno più chi stanno colpendo. Allora tornano a riconoscersi, a capire che in fondo in fondo non sono poi così diverse, abitano lo stesso mondo! E soprattutto, quasi tutte, sono stufe stanche sfinite tristi arrabbiate per la situazione.
Decidono di ridipingere il ponte non con uno, non con due, nemmeno con tre ma con tutti i colori dell’arcobaleno che è tornato a splendere nel cielo. In quel cielo dove immagino che tutti vedano la stessa Luna.

Chissà se la luna di Kiev è bella come la luna di Roma, chissà se è la stessa o soltanto sua sorella… “Ma son sempre quella! – la luna protesta – non sono mica un berretto da notte sulla tua testa! Viaggiando quassù faccio lume a tutti quanti, dall’India al Perù, dal Tevere al Mar Morto, e i miei raggi viaggiano senza passaporto”.

5 per 1000

La solidarietà che non costa

Con il cinque per mille ci aiuterai a incrementare il numero delle prestazioni gratuite per le persone in grave difficoltà psicologica ed economica.
Non ti costa niente e ci aiuterai a offrire un aiuto non solo a chi può permetterselo.

Cod. Fisc. 04917500961

Solidare, società cooperativa sociale ONLUS

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